Vivere per la libertà

 

Secondo Sileno, meglio sarebbe per l’uomo non essere mai nato; da qui il convincimento che l’uomo nasce nel dolore, vive nel dolore, muore nel dolore in uno stato senza speranza. Se non ci fosse la speranza dei cristiani, la specie umana si sarebbe già estinta per suicidio collettivo.

Quando mai l’uomo è stato felice? Quando viveva nell’Eden al riparo delle insidie della ragione! Ma che vita era quella? Senza ragione non c’è vera vita, che è la scelta di perseguire la libertà per mezzo della scoperta della verità: così dice Giovanni l’evangelista. Per la libertà vale la pena di vivere.

 

Libertà è con amore una delle parole più abusate del vocabolario: forse si potrebbe persino sostenere che è inesistente, almeno in natura come si capisce pensando all’universo che sta insieme per la legge della gravità. Infatti, se ogni astro potesse decidere liberamente dove andare avremmo subito la distruzione dell’universo; invece la legge di gravità tiene tutti insieme al prezzo della rinuncia alla libertà.  Il peccato di Adamo ed Eva fu possibile per la libertà donata dal Creatore, così come, quasi fosse una conseguenza, la via della salvezza. La libertà è dell’uomo che può compiere il bene e il male. Ma anche l’uomo ha limiti nella libertà. Sembrerebbe che la libertà dell’uomo sia tale solo quando è libero anche verso se stesso!