La politica, sia astratta e sia operativa, è un continuo test di intelligenza, per chi la fa e per chi sta a guardare. Degli interessi economici del cavalier Berlusconi non mi interessa assolutamente nulla. Se risolverà o no il suo conflitto di interessi nemmeno, anche perché è un falso problema. Basterebbe rispondere a chi tanto enfatizza quella situazione che:

  • in altri paesi, Stati Uniti in testa, non vi sarebbe incompatibilità;
  • molti autori di sinistra, acerrimi avversari del Berlusconi, trovano stampa e diffusione delle loro opere in casa Mondadori, che è pur sempre di quel signore;
  • certi notiziari e programmi di Mediaset, che fanno capo allo stesso soggetto, sono condotti da uomini dichiaratamente di sinistra. Ma, allora, dove sta il problema? Sta nella mancanza di acume politico della sinistra, che non ha ancora capito che non della Rai, ma delle televisioni del Berlusconi e di proprietà del medesimo essa ha bisogno, per almeno due motivi:
  • per usarle in proprio, meglio che non la Rai, un baraccone, uno e trino, che produce perdite e nessuna credibilità;
  • per tenere sotto scacco (per non dir ricatto) il loro nemico o avversario Berlusconi. Le altre, terzo o quarto polo televisivo o Rai privatizzate, non servono alla sinistra; servono proprio quelledi Mediaset e che continuino a essere di proprietà di quel cavaliere. Se le cose stanno così perché continuare in una specie di “guerra santa”? Forse non ci sono problemi politici più importanti su cui erigere barriere? Invece, perseverano a imitare quel battutista di Cossiga, che, come già scrissi quando era Presidente della Repubblica, all’epoca molto in auge e tenuto in rispetto, impugnava il piccone dalla parte del picco. C’è il rischio di picconarsi la testa… se c’è. Degli interessi economici del cavalier Berlusconi non mi interessa assolutamente nulla. Se risolverà o no il suo conflitto di interessi nemmeno, anche perché è un falso problema. Basterebbe rispondere a chi tanto enfatizza quella situazione che:
  • in altri paesi, Stati Uniti in testa, non vi sarebbe incompatibilità;
  • molti autori di sinistra, acerrimi avversari del Berlusconi, trovano stampa e diffusione delle loro opere in casa Mondadori, che è pur sempre di quel signore;

certi notiziari e programmi di Mediaset, che fanno capo allo stesso soggetto, sono condotti da uomini dichiaratamente di sinistra. Ma, allora, dove sta il problema? Sta nella mancanza di acume politico della sinistra, che non ha ancora capito che non della Rai, ma delle televisioni del Berlusconi essa ha bisogno, per almeno due motivi:

  • per usarle in proprio, meglio che non la Rai, un baraccone, uno e trino, che produce perdite e nessuna credibilità;
  • per tenere sotto scacco (per non dir ricatto) il loro nemico o avversario Berlusconi.

Le altre, terzo o quarto polo televisivo o Rai privatizzate, non servono alla sinistra; servono proprio quelledi Mediaset e che continuino a essere di proprietà di quel cavaliere. Servono i Costanzo e i Mitraglietta Mentana, non i Santoro e gli Zaccaria. Se le cose stanno così perché continuare in una specie di “guerra santa”? Forse non ci sono problemi politici più importanti su cui erigere barriere? Invece, perseverano a imitare quel battutista di Cossiga, che, come già scrissi quando era Presidente della Repubblica, all’epoca molto in auge e tenuto in rispetto, impugnava il piccone dalla parte del picco. C’è il rischio di picconarsi la testa… se c’è.