Nostalgia: figlia della memoria

 

Nostalgia è un sentimento paradossale frutto del ricordo di qualcosa di positivo, intristito dalla consapevolezza della sua irripetibilità. È un tentativo di fuga da un presente infelice. È uno stato psicologico, che solo una memoria pervicace può alimentare. Al passato non si può tornare, ma talvolta può alimentare una lotta strenua per ricostruirlo nel futuro seppur destinata al fallimento, perché ogni oggi non sarà mai uguale all’ieri e il domani sarà sempre diverso dall’oggi.

Due sono gli atteggiamenti nostalgici: una inattiva tristezza da tardo e decadente romanticismo oppure lo scatto di iperattivismo per la reviviscenza del passato.

Viene in mente una tarantella napoletana, che ben riassume l’anima di un popolo sempre triste e affamato, ma ricco di filosofia: «Chi ha avut’ ha avut’ ha avut, chi ha dat’ ha dat’ ha dat, scurdammoce ‘o passato…».

Ma ancor più coraggiosa, date le circostanze, la storica frase di Antonio Sciesa: «Tirem innanz».

Nostalgia: daughter’s memory

Nostalgia is a paradoxical feeling result of the memory of something positive, saddened by the knowledge of its uniqueness. It is an attempt to escape from an unhappy present. It is a psychological position that only a stubborn memory can feed. To the past you cannot return, but sometimes it can fuel a strenuous struggle to rebuild it in the future though doomed to failure, because every day will never be equal to yesterday and tomorrow will always be different from today.

There are two nostalgic attitudes: an inactive sadness as a late and decadent romanticism or the click of hyperactivity for the revival of the past.

One is reminded of a Neapolitan tarantella, which well summarizes the soul of a people always sad and hungry, but rich in philosophy, “Who had had, who gave gave, forget the past

But even more courageous, given the circumstances, the memorable quote from Antonio Sciesa: “Let’s go forward”.

(Translation by Giulia Bonazza)