Ho dello “stato” un concetto molto povero e solo giuridico. In compenso credo che la “nazione”, senza bisogno di patriottismi solo a parole o utopici, sia il collante che tiene insieme intere popolazioni. Tutto l’opposto di quanto sosteneva Giovanni Gentile, convinto che dovesse essere lo stato a creare la nazione. Sbaglio di grosso? Forse no, se penso che la parola stato viene da pro statu regni, che indicava le tasse straordinarie imposte dai re di Francia e d’Inghilterra per far fronte a “stati di necessità”. Tutto l’idealismo della parola “stato” finisce in gabelle. Se considero che per imposizione dello stato sulle mie spalle quel simpaticone mio vicino di casa si gode una pensione in età ancora vitale mi vien male. Preferisco pensare che prende la pensione perché, pur ignorando il congiuntivo, parla italiano come me. La cosa mi diventa meno insopportabile. Ecco che cos’è la nazione: ciò che rende sopportabile lo stato.