Si legge sui giornali che la ministra Fornero piange spesso in pubblico. Il presidente Napolitano poi non parliamone: da che ha fatto fuori Berlusconi piange (si commuove) per atleti e calciatori della nazionale in partenza alla conquista di coppe e medaglie, e per le intercettazioni degli iperattivi PM (lui non è forse il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura?), ma solo quando a essere intercettate sono le sue telefonate. Forse ho la memoria corta, ma non ricordo che versasse lacrime per i fatti d’Ungheria del 1956 e la Primavera di Praga del 1968.
Non li critico, ma mi ricordano il titolo del film “Anche gli eroi piangono” (chiedere dettagli al cinemalogo Veltroni, please!); solo che i nostri: eroi non lo sono per niente. Mussolini non era un eroe, ma almeno non piangeva, alla bisogna serrava il mascellone. Nessuna nostalgia! Berlusconi, invece, raccontava barzellette e rideva… forse solo lui, ma almeno non piangeva, nemmeno davanti ai giudici; semmai “ospitava” ragazzotte, non sempre ex allieve delle suore Orsoline, così… tanto per “puro” senso di ospitalità. Anche il democristiano Francesco Cossiga, nel ricordo del generale Mori, pianse al ritrovamento del cadavere di Aldo Moro; lacrime sincere, vero è che di colpo incanutì, ma ne aveva ben donde, perché c’era di mezzo un morto, ma non ricordo che, nonostante il comprensibile dolore, piangesse ai funerali dell’eccellente amico; quindi non è questione di partito di appartenenza, ma di stile, compostezza e circostanze. De gustibus!
Mi chiedo: se piangono i suoi maggiori, il popolo che fa? Per coerenza e solidarietà piange anche lui; semmai qualcuno si suicida, ma fa notizia effimera, perché tutto è presto dimenticato! L’economia va a ramengo, ma probabilmente i produttori di kleenex fanno affari d’oro e i coltivatori di cipolle…pure.
Gl’italiani sono fatti così: piagnoni professionali di natura, prefiche a pagamento; riempiono i lacrimatoi più delle acquasantiere.
Non Grillo, non Bossi, non Di Pietro, ecc. Arridatece Masaniello!