Ci fu un uomo che a ottantanove anni ancora saliva al poggio per osservare la pianura adagiata fino al mare. Un giorno, stanco, si sedette all’ombra di un cerro rigoglioso. Vedeva in lontananza il suo insignificante contributo al cammino della storia e all’umano progresso. Pensava a Pascal, suo autore preferito, che in così breve giornata aveva reso la terra ancora più piccola. Avvertì una fitta lancinante al petto. Scorse a destra un gambo di tarassaco. Faticosamente lo colse e soffiò sugli acheni. Con quell’alito l’anima se ne uscì e nella mano rinsecchita rimase solo lo scapo sfiorito. Ma aveva celebrato il rito della Genesi, con cui Javhé donò l’uomo alla terra e che solo ai semplici è dato ripetere. Non c’è memoria del nome di questo vegliardo imitatore del Dio della vita nel momento della morte, ma Pascal, che poco dopo l’evento passò accanto, lo riconobbe.