Il neurochirurgo prof. Ortensi ha affermato, in agosto, che entro dieci anni sarà possibile trapiantare anche la testa di un individuo, non appena superati alcuni problemi di midollo spinale. La profezia apre scenari inquietanti, ma, prima ancora, contiene due contraddizioni: · bisogna smettere di usare il termine individuo, che viene dal latino in-dividuus=non divisibile, tutt’uno, unico. Se uno va a spasso con la testa di un altro non è più “individuo”; · la testa non è un “organo”, quindi siamo già fuori dal contesto del “trapianto di organi”. È pur vero che se accettiamo il trapianto dei capelli non possiamo più coerentemente rifiutare il trapianto della testa. Nemmeno i capelli sono un organo e poi fanno parte della testa! E allora, perché i capelli sì e la testa no? Siamo costretti a essere coerenti. Non resta che scherzarci sopra, magari chiedendo a Frankenstein di raccontarci barzellette, dato che sul tema è più bravo di chiunque altro. Ma non è detto: metti che la creatura di Frankenstein abbia la testa di un becchino o di un menagramo. Sai che risate…acide! Inoltre, dove lo lasciamo il problema dell’approvvigionamento delle teste. Perché ne servirebbero tante, data la qualità di quelle in circolazione. Potremmo reintrodurre la ghigliottina e allora sì che il boia Sanson potrebbe crearsi un bel giro a “borsa nera”, magari in società con quello della Torre di Londra, esperto in spicco di “teste coronate”. Oppure potremmo chiedere aiuto a una qualche tribù di Daiaki tagliatori di teste. No: troppo macabro. Peggio di Frankenstein. Nessuno ride. Allora due proposte: · richiamiamo in servizio Mastro Geppetto, che, avendo dato buona prova con Pinocchio, è sicuramente in grado di fare, magari in serie, delle buone “teste di legno”. Con tante che ce ne sono in giro, sarebbe difficile distinguerle dall’originale; · usiamo il maiale-porco, l’animale più promettente come fornitore di organi per un domani di xenotrapianti. Anche con quell’animale, chi si accorgerebbe del cambio, date certi comportamenti del maiale-uomo? C’è un promettente avvenire anche per quei parlamentari italiani abituati al cambio di cappello (gruppo parlamentare, pardon) e ai ribaltoni. Potrebbero scambiarsi le teste e non se ne accorgerebbe nessuno, forse nemmeno gli interessati. Tutto è ricambiale, anche se incoerente con la caratteristica della nostra epoca dell’ “usa e getta”. Anche Casablanca può contare su un forte incremento del suo fatturato chirurgico, perché non puoi sostituire una sola testa, devi cambiarle entrambe, visto che sono l’una il sinonimo dell’altra.