Io non c’ero, ma non mi constano leges che vietino di fantasticare.

Accadde il 31 gennaio 2015, secondo la storia (ma non facciamo storie…suvvia!).

Il balcone del palazzo di Montecitorio si affollò di presidenti.

Il cardinal Grissino, protodiacono, (forse era un altro, più in carne: ma nei sogni l’incertezza è giustificabile) diede l’annuncio in perfetto latino-piemontese: Habemus argentariam, pardon mi sono sbagliato  e mi corriggo: “Habemus papam mattarellum”.

La folla di petulanti e sbavanti giornalisti applaudì sonoramente, ma molto temporaneamente, come iene ridenti e coccodrilli lacrimanti, che fingono di ascoltare le gaffe-barzellette del cittadino di Arcore (ride solo lui). Tanti saluti all’ex “nazareno”. Il neo porta buono e pacta sunt servanda, alla moda di Pulcinella.