Shakespeare, La tempesta, atto IV, scena I:“ Noi siamo della stoffa di cui sono fatti i sogni e la nostra piccola vita è cinta di sonno.” La frase è affascinante, perché è una metafora poetica, ma un “filosofo della mente” dei nostri giorni forse non la condividerebbe del tutto, perché sembra affermare che esista un mondo irreale di sogni, che costituisce il termine di paragone, a cui si eguaglia la nostra vita assonnata. In realtà cos’è che sogniamo? Il morire di ogni nostro giorno è come lo spegnersi di un fuoco, che, però, continua a fumare. Noi sogniamo il fumo delle nostre opere e dei nostri giorni, direbbe Esiodo.

   Ecco rovesciato Shakespeare! Sono i nostri sogni a essere della stessa stoffa della nostra piccola vita. Ma anche questa considerazione potrebbe non essere vera. Invece, sogno e realtà sono una cosa sola: sono la nostra vita di sogno e di realtà; un’unica stoffa, con il dritto e il rovescio e questo, talvolta, è la parte migliore. Talvolta! Perché anche l’incubo è sogno…un sogno talmente angosciante da essere invivibile, persino nel sonno.