L’uomo non riesce proprio a convivere con il singolare e senza un plurale, cioè un almeno due. Senza, non ce la fa a pensare. Così, avendo constatato che esiste il qualcosa, ha inventato il nulla, cioè il niente di qualcosa, concentrando su questo le sue paure, perché il niente è impensabile. Però, tutto sommato, il pensiero del nulla è minor paura del pensiero dell’uno, perché dietro il nulla non c’è niente, ma dietro l’uno c’è il tutto, l’infinito, figurazione della divinità. È di Dio che l’uomo ha paura. Un po’ meno degli dei. Per questo le grandi religioni sono monoteiste; le politeiste sono forme di ateismo, perché attribuiscono a ogni divinità una specifica funzione: una divinità è come un funzionario senza superiore, cioè un’anarchia.

 

Pietro Bonazza