L’Italia non è più la patria dell’estetica, ma della moda vestiaria. Vogliamo dare l’impressione che le ferrovie stanno cambiando e i treni arriveranno in orario (in un imprecisato futuro!)? Ordiniamo a un famoso sarto nuove divise per gli obliteratori di carte di viaggio (pardon Mister, dimenticavo che oggi si dice ticket). Apriamo alle donne l’accesso all’esercito? Va bene, ma prima facciamo progettare un bel berrettino da un sarto di fama o da un disegnatore di automobili. Oddio, non sarà marziale, ma bellino sì. D’altra parte, diciamocelo con sincerità: Apollo era più carino di Marte e piaceva anche agli atleti!
Così non riesco a spiegarmi perché i giudici continuino invece a indossare una lugubre toga nera. Via, via quel funereo colore! Non sarebbe forse maturo il tempo di cambiarla con una a pois, bianchi e rubino? La giustizia è gioia, è spumeggiante come un bicchiere di lambrusco… è dionisiaca. E se qualche rara volta sbaglia, la colpa è tua o popolo, perché è in tuo nome che viene sognata, amministrata, impartita, imposta, tassata. Vai a farti fottere o mio popolo!
Fortuna che c’è ancora Dio.