Nel 1989 è stato abbattuto il muro di Berlino. Quando le ruspe hanno rimosso i detriti, sotto non si è trovato nulla, per cui si sostenne che il comunismo non c’era più. Giudizio di materialisti, analogo a quello dei positivisti: quello che non si vede… non c’è! Anche Gagarin disse di non aver visto Dio, navigando nello spazio. Poveraccio, chissà se è morto contento della sua non scoperta! Invece, sotto le macerie del muro il comunismo non c’era, perché, come araba fenice o Proteo, si era già installato nei cattolici e nei liberali d’occidente, gli stessi che avevano guidato le ruspe. Il comunismo c’è ancora. Ha solo cambiato modo di stare in simbiosi, è diventato un neo-qualcosa e i cicisbei d’Occidente lo usano ormai come distintivo. Ha un bel correre per il mondo papa Woityla. È Roma che abbisogna di convertire i “neo” di entrambe le sponde del Tevere: i cattolici con il portafoglio a destra, il cuore a sinistra e la dottrina sociale sulla bocca

 

Fonte: E. Nolte: «L’Europa è travolta da un’ondata di neocomunismo» in “il Giornale” 8-6-2000