La padrona gli aveva riempito una ciotola di crocchini per cane, di quelli con proteine bilanciate e fibre benefiche per le funzioni intestinali. Dark, il pastore tedesco (potrebbe mai chiamarsi Tom un cane germanico? Nein!), aveva mangiato senza entusiasmo. Avrebbe preferito un bell’osso all’antica, ma contro il progresso non si può andare. Così, nel sogno di un po’ di ciccia vecchia maniera, ormai irrealizzabile, Dark si appisolò. Anche il padrone, un mite professore di filosofia in pensione (i miti prediligono i cani forti!), appesantito da un piatto di ravioli surgelati, made in Modena, abbassò le palpebre, sciogliendosi in ronfii e borborigmi e lasciando scivolare per terra, aperto a pag. 3, il domenicale 1 agosto del “Sole-24 ORE”. Dark, da buon cane fedele sempre pronto a sacrificarsi per il padrone e vigile a ogni pur lieve rumore, aprì l’occhio destro (il destro è più tedesco del sinistro!) e lesse il titolo “Max, l’attentatore timido”, sottotitolo: “Fu implicato nel complotto…Giustiziato lo stesso giorno del verdetto, il successivo 4 settembre, scrisse dal carcere…“. Dark, che essendo tedesco intriso di Kultur, era molto razionale, pensò, delle due l’una: o il titolista di quel giornale è uno stupido (non conosce il rapporto tra causa ed effetto, secondo la definizione di Schopenhauer, studiato da cucciolo) oppure si è trattato di un miracolo (ma nel 1944 i miracoli avevano abbandonato la Germania di Hitler per motivi di sicurezza) e… riabbassata la palpebra riprese a sognare un impossibile osso, mentre “il Sole” tramontava all’orizzonte.

Pietro Bonazza