E ora tranquillizzatevi, riposatevi, perché il problema è risolto. Potete andare in vacanza, mandarci anche cervello e dubbi di fede, con le loro ansie e le ricadute psicologiche. Anzi, non andate in vacanza e tenete pronti i soldi risparmiati per donarli a sostegno delle spese per la costruzione di nuove chiese. Ne serviranno tante per contenere maree dilaganti di nuovi credenti. Filosofi e teologi potranno deporre penne e cervelli. Non serviranno più! Gli resta di offrirsi nei cantieri come muratori, carpentieri, manovratori di gru, ruspe, sollevatori. Persino gli editori non avranno più bisogno di stampare i saggi di Aristotele e Tommaso d’Aquino (argomento cosmologico), scolastica (teleologico), Anselmo d’Aosta e Cartesio (ontologico), Kant (postulato della ragion pratica), Agostino, Pascal, Newman e Guardini (coscienziale), perché i loro sforzi per cercare e fornire « prove sull’esistenza di Dio » sono resi inutili da una conquista di due scuole di pensiero dell’inizio del Tertium millennium, che rendono i precedenti: ferrivecchi inutili e da buttare dalla finestra, come è tradizione al Sud. Oddio, c’è il pericolo di colpire qualche incredulo passante, ma l’atto liberatorio dalle precedenti prove è troppo importante per curarsi di simili quisquilie.
La prima scuola di pensiero ha come caposcuola il fisico di Erice prof. Antonino Zichichi, cattolico di fede senz’altro più forte della sua fisica subnucleare, che in un’intervista a Roberto Gervaso, pubblicata il 26 aprile 2001 sul “Giornale”, afferma che il “Crollo del Muro di Berlino” è prova dell’esistenza di Dio. A un prof. di quello spessore non posso contrapporre niente. Mi coglie un dubbio: perché Aristotele, che pare non fosse proprio un cervello ingenuo, non si è accorto che il crollo del Muro di Troia poteva essere una prova dell’esistenza di Zeus? Omero gli mette nel piatto la soluzione e lui, mente speculativa con spiccato senso della realtà, si perde in analisi metafisiche! Suvvia o stagirita, non ti senti un po’ peripatetico? E che dire degli altri che vennero dopo e furono testimoni di costruzioni di muri e dei loro crolli? Non potevano vedere quel che ha visto il prof. Antonino? Perché la storia umana è fatta soprattutto di muri e demolizioni e, allora, perché il Muro di Berlino sì e gli altri no? Si potrebbe rispondere che l’Antonino ha fede e gli altri no. Ma, se è questione di fede, Antonino il Pio si contraddice, perché la prova del muro non serve. A parte il fatto che Agostino e Tommaso erano senz’altro “uomini di fede” e in quanto a guardare muri che rovinano non erano certo guerci.
La seconda scuola di pensiero si rifà ai tifosi della Fiorentina, gloriosa e decaduta squadra di calcio, che alla notizia dell’arresto del presidente Cecchi Gori, con spegnimento della suo eterno sorriso da bambolo marinato, hanno esclamato “Dio c’è!” (si veda lo stesso quotidiano, 30.10.2002, pag. 16).
In realtà non sono due scuole. La scuola è una: quella che si scrive con la “q”.
Non capisco niente di fisica subnucleare, né di calcio e non butterò al macero i libri della mia biblioteca, che mi sono costati soldi e fatica.
È una Grazia che Dio esista anche senza le prove di Zichichi e dei tifosi della Fiorentina.
A proposito di spaghetti, che secondo l’interpretazione Zichichi-Einstein sono un concentrato di spazio-tempo, li preferisco al “concentrato di pomodoro” e a proposito di calcio non mi stupisco che la Fiorentina finisca tra le squadre dell’oratorio (che poi sanno interpretare il meglio del calcio), se ha simili tifosi, probabilmente discendenti da quelli che condannarono a morte l’Alighieri, forse perché si occupava di poesia e non del gioco del pallone, che già allora accendeva della sua futilità gli animi nelle piazze della città più bella del mondo abitata dai cittadini più assurdi del pianeta.