Non che avessi dubbi, ma ogni giorno accumulo prove: Alleanza Nazionale (AN) è la vera erede della DC. Ne ha tutti i difetti, quanto alle virtù… lasciamo perdere. Ha un Presidente-Segretario, amabile e dal linguaggio quasi dolce, che, nel tentativo di sdoganare un partito, ha inventato il salto mortale triplo con avvitamento senza ricaduta; infatti quando cadrà sarà una frittata! Ha le sue brave correnti dirette da capetti di quartiere. AN è contro la riduzione delle tasse, perché è statalista e pronta ad allargare i cordoni della borsa dell’Erario pur di accontentare i propri elettori: infatti se l’è presa a morte con Tremonti, che in realtà era un falso bersaglio, ma ora che l’ha defenestrato come un Prina qualsiasi, non sa più qual era il bersaglio vero. Quanto al livello culturale è inutile perdere tempo a misurarlo. Certamente gli “anini” non tengono in casa i Machiavelli, i Guicciardini, ma nemmeno i Mosca. Hanno alcuni uomini di punta, non proprio di diamante, ma passabili, sennonché anche questi hanno l’aria e si comportano come fossero gli inventori del pensiero pensante. Quanto all’economia, se si fa eccezione per un sottosegretario che è del mestiere, è buio a mezzogiorno. L’ultima sparata è del sottosegretario Urso: per finanziare gli aiuti al turismo, istituire case da gioco in ogni regione. Ma AN non è sempre stata contraria al federalismo e al regionalismo? Bossi, manco se la sarebbe sognata un’idea del genere! E poi, on. Urso, per finanziare le Province istituiamo in ognuna il gioco legalizzato delle tre tavolette? E ai Comuni che gioco assegniamo: il monopoli con la posta del palazzo municipale, sindaco compreso? E i ricavati li tratteniamo in loco, come fanno le Regioni a statuto speciale? Come fece la balena alcuni decenni or sono con la famigerata addizionale Pro-Calabria, di cui quella regione non vide un soldo? Però pare un’idea geniale degna di una ministra delle pari opportunità: se lo Stato è biscazziere (lotto, gratta e vinci, ecc.), perché non anche la Regione (casinò) con il governatore a fare da croupier? Peccato che con il casinò, vada a farsi friggere la moralità dello Stato e delle Regioni. Certo toglieremmo il vizio del gioco dai parcheggi degli autogrill e dalle stazioni delle metropolitane, per nasconderli dentro i palazzi. Ma, perché, allora, lasciamo sul marciapiedi il vizio della prostituzione? Forse le squillo non hanno pari dignità delle carte da gioco?

Capite, allora, perché Fini finge di litigare con Follini? Come si faceva nelle mitiche correnti. Sono un tutt’uno! Non si offenda Follini: non possiamo vietare a nessuno di imitare lui o i suoi padri!

Pietro Bonazza