Non ho notizie precise, ma è fondato presumere che gli animalisti siano in agitazione dopo il provvedimento del ministro di Sua Sanità, che da oggi ha bloccato le frontiere per le movimentazioni degli animali, in difesa dell’afta. Perché discriminare i quadrupedi? Noi italiani, sempre lassisti in tutto, questa volta glie l’abbiamo fatta vedere ai potenti di Bruxelles e gli abbiamo dimostrato, con uno scatto di orgoglio, che siamo anche capaci di superarli in rigore e serietà e se del caso “spezzargli le reni” (non fateci ridere… ché abbiamo le labbra screpolate!). È difficile non essere solidali con il ministro, perché dalle invadenze bisognerà pur difenderci. Non possiamo mandare a chiamare Bossi per ogni questione confinaria! Purtroppo il problema è un altro: il ministro sanitario non è anche quello che ha competenza sui confini, cosicché c’è da immaginare un possibile andirivieni di animali pedibus calcantibus (pedibus perché si segue la regola dell’uomo). Mi spiego: alle frontiere (che non ci sono più) blocchiamo tutti i camion che trasportano animali. Ma supponiamo che al confine con la Slavia, cioè la vasta area che sta a oriente del Friuli-Venezia Giulia, dove del confine hanno rubato persino le sbarre e ogni giorno entrano pedibus calcantibus clandestini di ogni tipo, passi una mandria ogni ora (se passano i bipedi, perché non i quadrupedi, si chiedono a ragione gli animalisti!), mentre i nostri agenti sono al Brennero, paletta nella mano sinistra e mitraglietta nella destra… Ormai siamo alla frutta! Anzi alle cicorie, come all’epoca dell’ “Albero degli zoccoli”, quando era tanto se per sopravvivere la Provvidenza passava polenta e cicorie. Oddio, era più polenta e pellagra che altro; in compenso non c’era l’afta dei suini e le mucche stavano diritte sulle quattro zampe e comunque non deambulavano in tutta Europa.