Nei primi sei mesi del nuovo governo, che è successo di veramente importante? Niente! Niente di niente! Più che un governo decisionista, come ci si aspettava almeno per la tutela dei cittadini dalla criminalità, è un governo ombra o un’ombra di governo, che, salvo il celodurista Bossi, sembra solo animato dal pio desiderio di non dispiacere troppo l’opposizione, eccezion fatta per le rogatorie. Abbondano, invece, le esternazioni di Buttiglione, forse dettate dalla incontenibile gioia di fare il ministro e i narcisismi sessualpittorici, aggressivi, chiassosi e poco “Urbani” di uno Sgarbi, che fa di tutto per non essere melandrino, anche se alla sua doppia (un sottosegretario e sempre un mezzo ministro!) predecessora avrebbe fatto il filo volentieri, piaciosetta slavata com’era e com’è, ora anche sudata per le lunghe marce forzate antiglobal e per la pace. Ma la pivettante ex non ci sarebbe mai stata, altro che filo da torcere. Niet! Niet e ancora niet e il Vittorio si consoli, se vuole, in qualche salotto romano, angiolillesco e cariatideo.
L’unico veramente indaffarato è l’economista (ma un avvocato non è un economista. Suvvia!) Tremonti Giulio Cesare, che in sei mesi è riuscito nell’opera immane di riciclare una vecchia legge, che non rilancerà un tubo di economia e ad abolire un’imposta di successione, il cui gettito non copriva i costi della sua gestione e che qualsiasi cretino di ministro avrebbe dovuto abolire da almeno trent’anni (essendo i nostri ministri delle finanze risultati, da illo tempore, tutti muniti di certificati di battesimo, “cretino” è da intendere nel senso etimologico nella lingua francese, chrétien=cristiano). Tanto, i veri ricchi i problemi successori li avevano già risolti nei paradisi fiscali. Poi si è messo in testa di far rientrare i capitali dall’estero. Ciccia! Ma il Tremonti, che è della Valtellina, terra di transfrontalieri (bello questo eufemismo di “contrabbandieri”), dovrebbe sapere che una tassa di reingresso del 2,50% è più alta della tariffa degli spalloni, almeno per quel che si dice in giro.
Ma va… Giulietto! Gl’italiani (come scriveva Leopardi) non sono mica scemi, anche perché è facile pensare che pensino che i primi a non avvalersi di tale facilitazione al rientro potrebbero essere proprio i potenti di governo. “E se non lo fanno loro, perché farlo noi”, pensano i borghesucci itineranti sulla tratta Milano-Lugano. Gl’italiani vorrebbero vedere una dimostrazione di buon esempio che cada dall’alto, da molto in alto… dall’Olimpo o che venga, come direbbero i romani: “darcore”.