L’Europa: una nazione incompiuta (Europe: an unfinished nation)

 

Chiediamoci se l’Europa sia mai stata nazione. Si può rispondere di sì: finché gli europei parlavano latino e praticavano il cristianesimo, una koiné che in quella lingua e in quella religione si esternava. Spada, lingua e religione.

La cosiddetta civiltà occidentale è sorta sull’omicidio: Romolo e Remo, Cesare e Bruto, e via per secoli insanguinati, quasi che il crimine e le guerre fossero a loro volta una componente della koiné o la koiné stessa, formando la tradizione, che è la base della nazione: senza tradizione e nazione non si può parlare nemmeno di Stato. Diversamente dal giudizio di Giovanni Gentile, non è lo Stato che deve creare la nazione, ma viceversa, perché nella storia lo Stato si è rivelato una entità amministrativo-burocratica non in grado di esprimere la nazione, che è concetto etico, mentre lo Stato è solo un’accozzaglia di interessi di partiti, di lobby e fazioni. Agli inizi degli anni Cinquanta tre statisti europei: De Gasperi, Schuman e Adenauer, memori dei disastri della guerra da poco conclusa, diedero avvio alla formazione di una entità europea basata su un concetto morale di nazione che però negli anni si rivelò essere solo una gabbia di interessi economico-monetari, che si fermò a livello di unione e non di nazione e che è l’Europa dei nostri giorni: l’idea tradita, un matricidio consumato dai politici successivi. È facile osservare che alla base attuale non c’è un tessuto morale, ma una uniformità di nuove usanze formate sul nichilismo di una secolarizzazione che ha annullato gli ideali tradizionali compresi i religiosi, ha lasciato i giovani senza tensioni verso il futuro, vittime della droga diffusa anche per colpa del lassismo e, in politica, del mito del politically correct. Vengono alla mente due giudizi sull’Italia, che sembrano validi anche per l’Europa di oggi:

  1. Giacomo Leopardi: «Gl’italiani non hanno costumi, solo usanze»;
  2. Principe di Metternich «L’Italia è solo un’espressione geografica»

È giusto chiederci se valga anche per l’Europa. Purtroppo, credo di sì.