Sul classico Dizionario della lingua italiana del Palazzi leggo questa definizione di “intellettuale”: “persona colta, con l’animo aperto ai godimenti dello spirito”.  Palazzi si riferiva a una striminzita minoranza, perché in concreto l’intellettuale è organico a un partito e, pur di sfruttare i vantaggi che il sottobosco riserva, è disposto a tutto, anche a falsificare la realtà in barba ai godimenti dello spirito, ma a vantaggio di quelli del portafoglio.
Karl Popper, nella Società aperta e i suoi nemici, ricorda che F. A. Hayek definì gli intellettuali: rivenditori delle idee di seconda mano.

Pietro Bonazza