Pare che a fine luglio sia nato un diverbio tra il Ministro Veronesi e il Ministro Mattioli. Motivo della contesa: chi dei due è il più “tecnico”. Trascurando i titoli accademici, che per appenderseli sul petto occorrerebbe il torace di un maresciallo dell’Armata Rossa, il primo è laureato in medicina e il secondo in fisica, quindi, prima dell’università, hanno fatto studi classici. Come fanno a essere “tecnici”? Il primo non è una “levatrice” e il secondo non un elettricista diplomato ai corsi serali! Ammetto di avere un concetto un po’ superato di cultura e sono costretto a ricordare un aneddoto personale: sedevo al lato estremo di un lungo tavolo al posto riservato al caposindaco di una banca e di fronte, ma molto distanziato per accogliere sui lati la folla degli amministratori, troneggiava il Presidente del consiglio di amministrazione. Elencazioni di problemi; argomentazioni agiografiche; discussioni apparenti e molto garbate, tanto per esternare adesioni incondizionate e unanimistiche; clima fantozziano da “come è bravo Lei Signor Presidente”, eccetera eccetera. Silenzio del sindaco, che, per legge, è solo un ascoltatore. Il Presidente, con amabile fair play e rivolto a me, quasi per avere anche quell’adesione che il silenzio impediva: ” sentiamo il parere del tecnico “. Ricordo che mi girai guardando il muro alle spalle e poi, tradussi al Signor Presidente: ” il tecnico non ha nulla da eccepire “. Io ero, sono e sarò sempre con orgoglio un “tecnico”; ambisco a rappresentare la categoria di tutti i “tecnici” riuniti, ma mi offende il tono di sufficienza o l’ipocrisia politica, con cui viene usata la parola; un po’ come “il vile meccanico” dei “Promessi Sposi”. Però, mentre la mia storia finisce lì, quella dei due “tecnici” ministeriali ha avuto una coda. Hanno chiesto di risolvere il dilemma al Presidente Amato, il quale, guarda caso e non volendo ancora compromettersi politicamente, si professa a sua volta un “tecnico”, come non si sapesse da che parte è arrivato. Paride, a chi avrà dato la mela? Decisamente: mi preferisco e me ne frego dei dilemmi tecnici di lorsignori ministri!