Concordo con Adorno che bisogna diffidare dalla psicologia del profondo (si veda “Terminologia filosofica“, pag. 174) e con il Nietzsche dell’aforisma 244 di “Al di là del bene e del male“. Il “profondo”, quello status tipicamente tedesco, che ha la chiarezza delle nebbie nordiche e che per reazione spinge poi i suoi spiriti eletti – e ve ne sono tanti – alla ricerca di luce, di luminosità, salvo che nel trarsi dal fondo, spesso si incartano, creando un nuovo “profondo”. Andiamo in una delle tante Aci Trezza delle marine d’Italia e guardiamo la superficie del Mediterraneo. C’è qualcosa di più superficiale di una superficie? Ma, se una sirena scivola a fior d’acqua in compagnia di Nettuno, quello è il profondo. Non dimentichiamo che la madre di Adorno era mediterranea. Quanto a Nietzsche non era e non si sentiva tedesco.