Mi chiedo: ma le prostitute godono svolgendo la loro attività? Non ho mai avuto occasione né intenzione di chiederlo, anche perché di mestiere non faccio lo psicologo sociale. Però, sono convinto che non godono. Semplicemente si prestano e incassano, spinte più dalla necessità che dal vizio, sfruttando le debolezze dei maschi, che per un momento di illusione spendono fior di quattrini. Li spendono perché li hanno e la loro erogazione è indubbiamente una manifestazione di ricchezza, un metro di spesa o come si dice oggi uno “spesometro” o un “redditometro” o, se vi piace di più, un “sessometro”. Se è così, possibile che non sia ancora venuto in mente, ma forse li sottovaluto, a quei talebani delle tasse dei nostri governanti: premier, ministro con specchietti retrovisivi con portafolgio (il nostro), loro agenti d’entrate, che le lucciole potrebbero fornire utili informazioni sugli evasori fiscali? Il “Grande fratello” tutto vede, fuor che il marciapiedi e, allora, perché non dimenticare la Merlin e il Fortuna, di aver abolito le “case”? Perché non ritornare all’antico?
– Signora maÎtresse cacci i nomi, anzi, riveli anche le frequenze?
– E la privacy dove la mettiamo; eh?
– La privacy? Ma che c’entra la privacy, ma “ci facci” il piacere; non è mica una parola della lingua italiana! Che: si mette anche a parlare straniero?
– No! Non voglio parlare straniero, dico solo che sarebbe una “delazione”. La capisce la parola “delazione” signor “nonsochileisia”?
– Guardi “madama” o se le piace l’italiano del Rinascimento “Monna”, diciamo “monna” con due “n”; che cosa aveva capito? Le vogliamo venire incontro, perché siamo buoni: lei ci caccia i nomi e noi le facciamo un lauto sconto sulle sue tasse personali, anzi, se proprio tira la corda, le facciamo un salvacondotto di esenzione totale scritto su pergamena con tanto di sigillo del premier su ceralacca.
– Caro signor “nonsochileisia”, le faccio notare che forse lei non ha letto la targa all’ingresso: questo è un asilo infantile.
– Tanto meglio, madama, noi siamo gente concreta che vive già nel futuro dei pargoli di oggi e li prenotiamo per tempo.
– Guardi, se proprio insiste e si iscrive all’asilo personalmente (Lei, non i suoi nipotini), le faccio uno sconto sulla retta, se no, dato che sono gentile, la mando a farsi un bagno, chissà che le passi l’afrore di becco.