Ho la fortuna di colloquiare, con frequenza settimanale, con il dott. Pierluigi Magnaschi, direttore di “ItaliaOggi”, già direttore dell’Agenzia Ansa, voce criticamente libera e accattivante di Radio Classica (tutti i giovedì di luglio alle 18.15’). Magnaschi pensa in un mondo che sembra avervi rinunciato, ma pensa in modo kantiano, cioè criticando, e, poiché ama scrivere, regala ogni giorno ai suoi lettori di “ItaliaOggi” un “pezzo”, che è sempre una lezione di visione chiara e sintetica di fatti quotidiani. Il suo stile giornalistico è una fusione di pragmatismo anglosassone (non dire mai in dieci parole ciò che può essere detto in cinque) e di razionalismo francese di tipo cartesiano, il tutto espresso in un italiano che è la più bella lingua del mondo. Ma c’è anche un Magnaschi scrittore, che sul quotidiano “Libertà” di Piacenza scrive “amarcord”, che rievocano, con grande misura e umorismo, uomini, fatti, ma soprattutto lo spirito degli anni Cinquanta, così apparentemente banali all’epoca e così ricchi di valori morali e di educazione visti oggi in una retrospettiva mai nostalgica.

“ilDialogo” pubblica le “schegge” di Magnaschi con il consenso dell’autore.

Pietro Bonazza

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