Oggi, uno scienziato che non sia ateo, che scienziato sarebbe mai?
Affari suoi! Purché ci dia buoni risultati.
Però siamo scettici. La scienza, nonostante abbia sostituito il concetto di causalità con quello di probabilità, non per abolire la causa, ma per rimuoverla dal piedestallo dell’assoluto, ha pur sempre come fondamento un canone: la relazione causa-effetto, perché studia fenomeni e il fenomeno regge su questa catena, se non certa, almeno probabilistica.
Lo scienziato afferma: io, davanti al fenomeno, mi pongo libero da tutti e da tutto, Dio compreso, e rispetto rigorosamente il percorso dalla causa all’effetto e viceversa.
Bene! Ma allora, anche tu scienziato sei l’effetto – o se più ti piace: probabilmente l’effetto – di una causa, sei un fenomeno. E qual è la tua causa?
No! La scienza non è mai “gaia”, se abbiamo ucciso Dio! Nietzsche lo sapeva bene e il suo messaggio angoscioso e angosciante potrebbe essere rovesciato, ancora senza gaiezza: hanno ucciso la scienza!