Come la popolazione i miti sono in crescita esponenziale. Per uno che muore almeno due nascono.

L’uomo ha bisogno del mito come dell’aria che respira, ma, come la qualità dell’aria, i nuovi miti sono sempre più scadenti. Enea, il pio, è dimenticato; Achille il guerriero e Ulisse il navigatore sono sostituiti da calciatori corrotti e biscazzieri. L’uomo non si accorge dello scadimento della qualità, perché ignora la grandezza tragica e maligna e dolorosa degli antichi e così non conosce termini di paragone. La classicità è sepolta in un parco senza rimembranze come in una necropoli vuota. I nuovi miti nascono negli stadi e gli spalti sono metropoli già vuote nel progetto.

 

Pietro Bonazza