Non so, tra dimostrazioni contrarie e a favore, se il darwinismo sia una teoria valida o no. Però, se darwinismo è, in un certo senso, sinonimo di evoluzione per adattamento e di evoluzionismo selettivo, mi pare si possa riconoscere un darwinismo in ogni singolo individuo, la cui durata non è a misura di ere, come ipotizzò Darwin in riferimento alle specie naturali, ma a dimensione di una pur breve vita di uomo. Il singolo individuo vive o sopravvive per la sua capacità di adattarsi all’ambiente socio-politico e di evolvere la sua psiche in un contesto, se non ostile, certo non sempre favorevole. Vi sono individui che di questo adattamento evolutivo fanno un’arte. Si pensi agli intellettuali, ai politici, ai tartufi, ai voltagabbana, alle facce di bronzo, sempre pronti a salire sul carro del vincitore di turno. Sembra facciano proprio il detto: se non vuoi sparire…adattati! Forse Darwin aveva visto giusto; aveva solo sbagliato mestiere. Lo psicologo sociale doveva fare, così nessuno avrebbe mai potuto contraddirlo, perché l’ipocrisia umana è un fenomeno incontrovertibile. Ma la premiata ditta “voltagabbana & C.” alla fine che cosa si ritrova? Nemmeno la possibilità di guardarsi serenamente allo specchio e poter dire di aver capito il senso della scansione del tempo che scorre, entro il quale, incapaci di dominarlo, possono solo farsi fottere… consenzienti.