Leggendo il messaggio di Papa Ratzingher del 24 gennaio 2007 in previsione della 41a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, secondo il quale ci salverà la bellezza – e il Papa non la intendeva solo in senso allegorico o metafisico – mi veniva da collegare tale speranza con la tesi di Wittgenstein che l’etica è riducibile all’estetica.

Anche a braccio questo Papa parla un italiano perfetto, con accento lievemente tedesco ed è innamorato della bellezza che lo circonda in Vaticano; forse per questo è così forte dietro un sorriso sereno e compiacente; è della stessa pasta della bellezza: dolce e forte a un tempo. Non è un caso che sia un bavarese. Edmund Stoiber non ha forse ricordato recentemente che “Monaco è la città italiana più a nord”? Non sono gli italiani veri (lasciamo perdere i tartufi) che hanno adottato il Papa bavarese, è il Papa che ha adottato gli italiani, forse con il compito, tra i tanti, di insegnar loro a essere più autenticamente italiani.

 

Pietro Bonazza