Tempus fugit, dicevano gli antichi. I moderni dovrebbero dire homo fugit, ma, ormai schiavi della fretta, non hanno più nemmeno il tempo di pensarlo. Siamo arrivati a tal punto di incoscienza del valore del tempo da inventare l’ora legale e di anticipare l’orologio. Non abbiamo capito che bisogna fare l’inverso: fermare gli orologi, che con il loro meccanico misurare ci impediscono di ascoltare il buon giorno del sole all’alba e la buona sera al tramonto. Ma come è stata possibile la pazzia dell’uomo di rimpiazzare il sole con un cucù? Si racconta che Galileo osservò una lampada che oscillava nel duomo di Pisa e così mandò in pensione il vecchio Aristotele. Non si accorse, forse perché nel lampadario mancava l’incenso, che il senso più profondo di quell’oscillazione era invece il rinvio a un turibolo agitato da un giocoso chierichetto alle esequie dell’uomo.