Non mi preoccupo di quello che so, ma di quello che non so. È paura dell’ignoto. Invidio l’Ulisse dantesco: lui l’ignoto lo cercava e non temeva di sbagliare. Anch’io, nel mio piccolo e pur con timore, cerco brandelli di ignoto, perché l’ignoto è la vita. Il messaggio di Dante nel XXVI Canto dell’Inferno vale da solo tutto l’umanesimo.

Pietro Bonazza