Nella “Prefazione” all’edizione del 1765 del suo “Dizionario filosofico” Voltaire scrive: « Chi sostiene che ci sono verità che devono essere nascoste al popolo non ha motivo di allarmarsi: Il popolo non legge, lavora sei giorni alla settimana e il settimo lo passa all’osteria.» Il popolo del XXI secolo non è più quello del XVIII, ma il giudizio di Voltaire ha ancora attualità? Innanzi tutto il popolo è diventato borghesia, con buona pace di Marx, o la borghesia è diventata popolo con buona pace di Prezzolini. Anche le osterie sono in gran parte chiuse, sostituite dagli ipermercati con tante botteghe e luoghi di ristoro e di incontro. Ma che fa il popolo-borghesia il settimo giorno? Va allo stadio… con quel che ne consegue.
Caro buon vecchio Voltaire, le tue osterie erano luoghi di cultura, ma lo dico senza nostalgia, perché il tempo, diversamente dall’orologio, non ha la retromarcia.