Informo gli amici lettori, resistenti alle recenti difficoltà tecniche di accesso al sito, ora superate, che “ilDialogo” prosegue, arricchito, anche se pare più un monologo. L’idea originaria non era una velleitaria ambizione di essere letto, ma di dialogare, di scambiare brandelli di pensiero, frammenti di colloquio su problemi che, senza pretesa di appartenere ai massimi sistemi o all’universale, tuttavia sono meno caduchi di molta carta stampata, cestinata a inchiostro non ancora asciutto. L’illuminismo ci regalò, tre secoli or sono, le prime “gazzette”, che, con crescente mercificazione politica ed economica, resistono, contendendosi da cinquant’anni il mercato dell’udienza (oggi si dice audience) con la televisione. Ma i duopolisti non avevano fatto i conti con l’evoluzione della tecnica informatica, che da pochi anni – ma la giovinezza non è un limite – ha lanciato Internet, una specie di terzo incomodo e anche mezzo liberatorio dai condizionamenti della stampa e della televisione. “ilDialogo”, come dice il titolo, è stato proposto per consentire gli scambi, che gli altri mezzi di comunicazione impediscono. Non è stato pensato come “giornale informatico”, che esigerebbe una costosa organizzazione, ma come la “cassetta postale” di Piero Bonazza, sempre aperta a chiunque voglia ritirare il “menù del giorno” e depositare, volendo, la propria critica su quello precedente. Una “cosa” semplice, senza pretese, né costi e nemmeno impegni, perché esiste anche un dialogo muto, che non è semplice ascolto, ma libertà di pensiero, anzi libertà di idee. L’idea, quando si identifica con la libertà, può non avere forma, e se “ilDialogo” stimola un’idea, non ha bisogno di ricevere la forma scritta di una risposta o di una controproposta. Libertà di dialogo implica libertà di ascolto, senza parola, ancor meno scritta. Per questo ringrazio gli amici che visitano il sito, anche se non scrivono, perché la loro libertà è in dialogo sincero con la mia. A chi vorrà esprimere giudizi prometto risposte.

Pietro Bonazza