I dubbi esistenziali degl’italiani
Gl’italiani, poveretti, sono presi in un vortice di dubbi esistenziali, quasi non bastassero i guai fiscali nazionali.
La Madonna di Civitavecchia: ha pianto davvero?
Irene Taranta nata Pivetti, rivolgeva alla Madonna intense preci, come si diceva ai tempi della sua presidenza a Montecitorio? Ma il busillis non è Irene che prega, ma Maria che ascolta!
Antonio Di Pietro che ha fatto, fa e farà, nel suo tormentato dubbio di schieramento politico? Esule all’estero o agricoltore al suo paesello natio? Professore a Verbania? Consulente delle Camere riunite? Confortatore del pool milanese, che non ne ha bisogno, perché adulto e autonomo? O farà l’avvocato? Potrebbe fare il Tonio dolente de I pagliacci… Leoncavallo permettendo e, poi, diciamocelo: non voce né dizione da cantante.
Per non dire degli ultimi trombati, avvolti in loden montani scambiati per pepli od ornati di occhiali che non servono, se ogni cosa è data per Letta: nebbia nella nebbia; anche tacendo del palombaro Fini, che a Montecarlo non ha trovato fondali degni di un vero sub. Gl’italiani aspettano di constatare se quella di Berlusconi, avvolto in un lenzuolo da letto non tricolore, è vera gloria,
Polvere di stelle … cadenti. La notorietà, in politica, è a misura di tempo di candela o, per gli amanti della lirica, dura “dall’aurora al tramonto del dì”, come canta Lindoro nel “Barbiere” di Rossini.
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