Lo storico dovrebbe interpretare il tempo passato, il giornalista il presente, il politico il futuro. Il condizionale è d’obbligo per la tendenza comune alla prostituzione. Il giornalista sta in mezzo e spesso si veste da storico e ancor più frequentemente da politico, cosicché la confusione dei tempi è totale. Non mancano giornalisti seri, che diversamente dal cronista che descrive, scrivono chiedendosi: perché? Quando, oltre che seri, sono bravi, sanno dare una risposta.