La politica, infine, è l’arte di governare le masse, subornandole da parte di pochi, il cui scopo è la conquista e la realizzazione del potere.
La stessa democrazia è, in concreto, non una istituzione o una categoria della filosofia, ma una politica del potere, perché, nonostante i proclami definitori, buoni per i gonzi e gli utili idioti, ha sempre la sua conquista e la gestione come scopo finale. Il potere può essere inteso come strumento inevitabile (qualcuno deve pur esercitarlo) in vista del fine, che è il benessere della comunità, ma questo, anche se qualche volta accade, è piuttosto raro. La storia umana ha perso il conto di quanti assassinii sono stati compiuti in nome del potere e quanti martiri il potere ha prodotto, sotto qualsiasi cielo, stellato o no, per dirla con il vecchio Kant, in democrazia o con un leviatano, per dirla con l’ancor più vecchio Hobbes, che di illusioni non ha mai saputo che farsene.