Sabino Cassese è un superesperto, ovviamente profuniversitario giurista (diritto amministrativo alla “Sapienza” di Roma), che conosce come pochi la macchina amministrativa dello Stato. Altrettanto ovviamente è contiguo alla politica, tant’è che nel marzo 1994, per esempio, era ministro. In quanto tale non è che abbia fatto sempre figuroni. Si è lanciato prima in una campagna che prevedeva licenziamenti di pubblici dipendenti e immediatamente dopo in una proposta di assumerne 400 mila, sorprendendo persino il segretario della Uil Foccillo e Tiziano Treu, quell’altro superesperto, che studiava da ministro e poi ci riuscì. Il più sorpreso fu però il Ragioniere generale dott. Monorchio, che, impiegando un gentile eufemismo, disse che il Cassese era caduto in un “equivoco”. Non è storia (si tratta di Cassese, non di Napoleone), è solo memoria di cronaca e chi vuol risalire alla fonte si legga gli articoli di Luigi Lazzi Gazzini e di Alberto Orioli sul “Sole-24 ORE” del 3 marzo 1994. L’antefatto citato, ma chissà quanti altri ce ne sono, ci lascia indifferenti, proprio perché ci sono ben altre cose di cui occuparsi e preoccuparsi. Sennonché alcune riguardano ancora il Cassese: · il 3.8.2000 si fa paladino sul “Il Sole-24 ORE” di una difesa del principio della lunghissima durata delle “alte magistrature”, perché garantirebbe contro il cambio delle maggioranze politiche. È difficile non dubitare, data anche la sua appartenenza politica, che il nostro non stia garantendo alla sinistra oggi al governo una permanenza surrettizia attraverso i poteri “magistrali”, in cui, guarda caso, infila anche la Corte dei conti e le varie authority; · ricordato che per Cassese la Corte dei conti è una delle “alte magistrature”, il 26 agosto e sempre sullo stesso giornale, ha elogiato la procedura adottata dal governo per la nomina di Staderini a Presidente della Corte dei Conti. Sennonché non sul nome (per la verità il ministro Zecchino non era d’accordo nemmeno su quello), ma sulla procedura si è scatenata la reazione, oltre che della minoranza parlamentare e del dipietrista Di Pietro, dell’organo di autogoverno della magistratura contabile. Il Presidente Sfrecola ha parlato di “Metodo da prepotenti”. Poiché la vertenza è proprio sulla procedura e sul metodo, delle due l’una: o Cassese (con lui è anche il Ministro Bassanini) ha ragione o ha ragione Sfrecola. Forse il problema non è da superesperti di diritto, ma è politico. Infatti, si è scatenata una accesa battaglia tra uomini di governo e di potere della sinistra e loro avversari (anche se fanno parte della stessa maggioranza di governo, ma chi ci capisce è bravo). Da qui la domanda: a quale parte politica tiene così spassionatamente il superesperto Cassese? Non ci interessa: è una questione che riguarda Iddio, noi ci preoccupiamo solo dei pirla.