L’economia è diventata un pretesto credibile e accettabile per parlare di tutto: dalla scienza, alla tecnologia, all’etica e, soprattutto, alla politica. La Banca d’Italia, con l’introduzione dell’euro è stata privata della politica monetaria e si è ridotta a vigilanza di un po’ di tutto, al punto che si potrebbe nominarla “Grande Fratello d’Italia”, perfettamente in linea con il nostro inno nazionale. Con questo ruolo, che può mai fare il governatore? Fa il “predicatore”, non nel senso di uno che savonaroleggia, per il che ne avrebbe anche l’indole, ma come lo intende Buchanan, l’economista di Chicago, che tanto ama la teoria della finanza pubblica italiana dei De Viti De Marco e degli Einaudi. Si potrebbe dire: un predicatore economico, che indubbiamente sa il fatto suo e dice cose anche sgradevoli ai governanti. È un discorso fra simili: governatore e governanti fanno pur sempre parte della stessa famiglia. Noi stiamo a guardare e a sentire. Il Fazio lo abbiamo sentito a Foligno il 13 ottobre per una lezione interessante, in cui ha soprattutto osservato che: · la crisi petrolifera precedente all’attuale è stata vinta dalla tecnologia, passando a sistemi produttivi energy saving; · la crisi attuale si può superare nello stesso modo, dilatando la new economy, di cui il nostro governatore è decisamente innamorato. Come? Non pensando che questa si limiti ai titoli tecnologici quotati al Nasdaq, ma facendo crescere produzione e reddito nazionale con la stessa quantità di fattori produttivi. Messaggio e definizioni di Fazio possono anche essere condivise. Il problema è un altro. La produzione implica l’utilizzo di energia. La produzione cresce e l’impiego di energia aumenta, nonostante i singoli macchinari abbiano minor assorbimento. Lo stesso vale per le automobili. Quelle di oggi consumano un po’ meno, ma crescono di numero in proporzione maggiore. Conclusione: per quanto si applichino sistemi energy saving, il petrolio non basta mai. Allora, delle due l’una: · o la scienza inventa un nuovo convertitore calorico, trovando una fonte alternativa e qui l’energy saving non c’entra come non c’entra la new economy; · o, visto che Foligno è in Umbria, terra di San Francesco, a cui Fazio è devoto, torniamo a una economia della carità, dove ci si accontenta di quello che passa la generosità della gente. C’è solo da risolvere il problema della gente, che per dare il superfluo deve comunque produrre e, allora, siamo al punto di partenza. Conclusione: la seconda alternativa non è proponibile e la prima non dipende dall’impiego di processi che risparmiano petrolio, ma dalla scienza che inventa una nuova fonte, per esempio come impiegare l’acqua, cioè H20 come dicono i chimici, isolando l’idrogeno; magari usando le acque luride, che l’umanità produce in misura esorbitante. Ma quando nascerà un nuovo Maxwell?