Ho letto in più libri affermazioni del tipo: l’uomo può mentire a tutti e su tutto, non a se stesso. È errato. Il primo destinatario della menzogna è se stesso. Incomincia con una e poi finisce per credere che sia la verità e, come un malattia infettiva, la sparge a tutti. Il mendace è un untore. Ma in cambio riceve altre menzogne, così il conto chiude sempre in pari. Il mondo è una menzogna. Altra cosa è tacere la verità e chi lo fa dimostra un profondo disprezzo per il suo interlocutore: non lo ritiene degno nemmeno di sentirla, la verità, e nemmeno di redimersi; lo giudica un irrimediabilmente perduto. Non si deve aver paura della chiacchiera menzognera. Bisogna temere il silenzio, come una sentenza non pronunciata: peggio di un’assoluzione per insufficienza di prove. Una sentenza non pronunciata non è nemmeno impugnabile: è un giudizio arrestato e sospeso.

Io lo so. Più di una volta mi sono sentito dire: è il tuo silenzio che preoccupa. Mi sono sentito potente.

 

Pietro Bonazza