L’artista si interpreta guardando la sua opera. Nel caso del pittore Bruno Grassi, che non ama il clamore della parola, perché preferisce far parlare il suo pennello, si può ben dire che nei suoi quadri e negli affreschi c’è tutta la levità, la bellezza e il misticismo, che riconduce l’opera all’uomo. C’è un sodalizio collaudato dall’ammirazione, prima ancora dell’amicizia, tra Bruno Grassi, il pittore della parola, e Pierluigi Magnaschi, la parola del pittore, come ben si comprende nell’articolo di questo giornalista su “il Nuovo Giornale” di venerdì 8 luglio 2011. (si legga in www.ilnuovogiornale.it)

Magnaschi è il noto direttore del quotidiano “Italia Oggi”, già direttore dell’Agenzia Ansa, che, nonostante le soddisfazioni ottenute da una cultura multiforme e da un impegno professionale su tempi politici ed economici, coltiva la speranza  che l’arte ci salverà, ma purché sia arte vera e non mistificazione o imbroglio, come spesso ci tocca di vedere nelle mostre cosiddette di “arte moderna”, ove l’aggettivo moderna suona come una difesa in prevenzione del tipo: “non sarebbe arte, ma se la chiamo moderna trovo la giustificazione di chiamarla arte”.

Nell’articolo dell’8 corrente Magnaschi ci presenta il pittore Grassi, che recupera a sue spese la piacentina Chiesa dei Negri di Bramaiano o Madonna del Buon Consiglio e ci rende un tempio in cui l’affresco esprime tutta la densità della mistica cattolica attraverso il filtro dell’arte, che non ha bisogno di aggettivi, perché non ha bisogno di giustificazioni.

Magnaschi coglie l’occasione per parlarci della mistica pittorica, ma anche dell’umanità di Grassi, che ci dimostra come, contro l’iconoclastia in forma di assenza dell’arte, la pittura può essere un cammino che porta alla fede e alla speranza.

Lo stile di Grassi è molto personale, ma proprio la sua caratteristica di una rappresentazione serena dei misteri teologici quasi una reinterpretazione o una rielaborazione di un modello medievale, mi rimanda istintivamente all’Annunciata di Antonello da Messina, ma anche alla sublimazione dell’arte in una Chiesa trionfante.

Lode a Magnaschi che ha saputo illustrarci la realtà personale di Grassi e di cui il recupero della Chiesa della Madonna del Buon Consiglio è un esempio significativo.

È anche opportuno accedere a Youtube voce: “Bruno Grassi Madonna del Buon Consiglio”, per guardare un videoclip ove la parola si fa annunciante.